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Lui & Lei

SCHEMI SALTATI - 3


di Membro VIP di Annunci69.it bingo26
30.04.2025    |    1.041    |    1 9.7
"Si volta verso la figlia, le porge borsa e giacca, le dice qualcosa e poi mi passa accanto..."
“Sono qui, avvisami quando arrivi”.
Mi ha scritto pochi minuti fa, stiamo andando anche noi in piazza.
“Siamo al bar” le rispondo.
E’ da un po' che non vedo Anna, tra lavoro, impegni vari ed anche lei, andata via per qualche giorno a trovare il fratello ricoverato in ospedale. Ci siamo sempre sentiti e messaggiati ma ho voglia di lei, non riesco a starle lontano. E poi dobbiamo essere molto ma molto discreti, dopotutto è la zia di mia moglie.
Sono con un paio di amici ad una sagra del posto.
Mi sto guardando intorno, il bar è rialzato di qualche gradino, spero da qui di individuare la sua figura per me così familiare. Ha detto che ha un vestito leggero e capelli sciolti, non c’è tanta luce ma so che la riconoscerei anche al buio.
“Ti vedo” mi ha scritto.
Devo interrompere la ricerca, Sergio, uno dei due miei amici mi ha fatto una domanda. Le rispondo velocemente e mi metto sulla porta a guardare la folla. La vedo, i nostri sguardi si incrociano da lontano. Si sta spostando dal posto in cui era, sta andando verso un lato della piazza. Si ferma quando raggiunge delle persone, identifico la figlia, Francesca. Gli altri sono gli amici che mi ha detto sarebbero stati con loro.
“Si va a vedere gli stand?” propongo.
Ci avviamo così verso la zona in cui si trova lei. Vedo che mi sta cercando, mi ha perso di vista. Le passo dietro, mi fermo un momento per conversare e spero che si volti da questa parte. Lo fa. Vedo il suo sorriso spuntare sulle labbra. La luce è davvero poca ma i nostri sguardi si incrociano e intrecciano. Le luccicano gli occhi. È felice di vedermi, forse tanto quanto lo sono io di vedere lei. Faccio un giro ai banchi espositivi, l’ho proposto io perciò devo farla questa passeggiata che non mi interessa affatto. Lucia la moglie di Sergio si ferma a ogni banco, guarda tutto e chiede informazioni su tutto… Di questo passo non finiremo mai. Per fortuna il mio amico la sollecita a darsi una mossa.
Faccio in modo che il giro finisca là dove c’è lei. Siamo a pochi metri di distanza. Le sono dietro. Vedo che trova mille stratagemmi per girarsi dalla mia parte, lo fa con disinvoltura. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Lei non li stacca da me. Quando ci guardiamo è difficile non sorriderle, ancora di più lo è rimanere concentrato sulla conversione e partecipare. Tutto questo è molto rischioso e il tasso di eccitazione aumenta a dismisura minuto dopo minuto. C’è un gruppo che suona sul palco, lei balla. Mi piace guardarla mentre si muove. È bellissima vestita così e truccata. Non l’avevo mai vista truccata. Mi piace molto e mi eccita anche di più. Non so cosa darei per far scomparire tutto e tutti, rimanere solo io e lei. Avevamo pensato di sentirci per messaggio, ma è impossibile. Dovremmo avere sempre i telefoni in mano e chi sta con noi potrebbe insospettirsi o anche solo spazientirsi. Avrebbero ragione, siamo a una festa in piazza e scrivere continuamente messaggi non è l’attività più indicata. I nostri sguardi sono attratti continuamente. Abbiamo fantasticato su questa serata per giorni. Ipotizzato, abbracciati dopo aver fatto l’amore, di riuscire a vederci a questa festa affollata. Già questo scambio di sguardi e sorrisi era per noi un’idea di difficile realizzazione. Abbiamo parlato, sognato anche di allontanarci da tutti per scambiarci un bacio. Il sogno più irrealizzabile era quello di fare l’amore, mentre gli altri ignari si godevano la festa in piazza e la serata fresca.
La realtà mi ha fatto capire che probabilmente anche solo sfiorarci sarà difficile, non impossibile ma molto difficile. Credo che riusciremo solo a giocare con gli sguardi. Lei è più libera di girarsi perché sta ballando, si vede che la musica le piace e il ballo le permette di voltarsi con disinvoltura. Mi cerca in continuazione e questa è una cosa che mi fa stare bene. Sua figlia è un passo avanti a lei, piedi ben piantati a terra e braccia incrociate, capisco che anche lei, a differenza della madre, e come me non è una gran ballerina. Si percepisce che apprezza la musica solo dal movimento ritmico della gamba che tiene il tempo. Da quando sono qui non le ha dedicato uno sguardo, la sua attenzione è rivolta alla band che suona, mentre io non riesco a toglierle di dosso il mio. Poi succede tutto in un attimo. Uno scambio di sguardi più intenso e prolungato degli altri mi dà lo slancio giusto. Con la testa le faccio cenno di andare, con le labbra pronuncio in silenzio:
“Andiamo?”.
Lei sorride. Annuisce. Si volta verso la figlia, le porge borsa e giacca, le dice qualcosa e poi mi passa accanto. Siamo nella calca e sento il suo corpo che aderisce al mio mentre passa. In quel momento sto dicendo a Sergio e Lucia che vado a cercare un bagno, mi allontano anch’io. La seguo per qualche metro. Si volta a guardarmi e le faccio cenno di seguirmi, conosco il posto meglio di lei e so dove andare. Mi segue a passo veloce, stiamo a distanza per evitare che qualcuno che conosciamo ci veda insieme. Ogni tanto le do un’occhiata, la distanza tra noi si riduce man mano che ci avviciniamo laddove la sto portando. È un vicolo buio e stretto, un budello che passa tra due case, nessuna luce, nessuna finestra. Le do un’ultima occhiata prima di inoltrarmi nel buio totale, vede quando svolto l’angolo e mi segue.
La aspetto a pochi passi dall’imbocco, come arriva l’abbraccio e le metto la lingua in bocca. I nostri baci ci lasciano sempre senza fiato. Abbiamo pochissimo tempo, pochi minuti. Ha un vestito leggero, la mano è già sotto. Non indossa intimo. È fradicia. Questo mi fa diventare indurire il cazzo all’istante. La penetro. Sono dentro di lei, un dito prima, due dita poi. La masturbo con vigore, è così eccitata che non si regge sulle gambe e si appoggia a me. La sua mano afferra il mio sesso e inizia a segarmi forte. Sento che sto per venire, con delicatezza e decisone, la spingo in ginocchio, la faccia davanti al mio sesso eretto. Senza perdere un attimo mi prende in bocca. Questa situazione è altamente erotica e eccitante. Il tempo corre, vorrei scoparla qui in piedi ma non posso. Tempo tiranno. Immagino di sbatterglielo dentro nel momento in cui le sue labbra mi accolgono, divento duro come l’acciaio. La sua bravura, il desiderio che ho di lei da giorni, ma soprattutto la situazione elettrizzante concorrono nel farmi raggiungere un orgasmo potente in un attimo. Riverso tutto il mio seme nella sua calda bocca mentre trattengo un gemito di piacere. Lei beve ogni goccia e poi mi ripulisce con cura ma velocemente.
“Non sei venuta” le sussurro nell’orecchio prima di baciarla.
“Metti quelle dita dentro” mi ordina perentoriamente.
La riempio immediatamente, la scopo velocemente con le dita, pochi attimi e gode anche lei, squirta nella mia mano. Sento i suoi umori scivolarle lungo le gambe e un mugolio soffocato le sfugge. Un ultimo bacio, le lingue si intrecciano per un brevissimo istante e usciamo dal vicolo. Prendiamo strade diverse per tornare indietro, la guardo incamminarsi e vedo il vestito bagnato dai suoi schizzi. Mentre si allontana le mando un messaggio.
“Torna da loro con la bocca piena del mio seme” e velocemente ritorno dai miei amici. Ho la mano ancora bagnata dei suoi umori perciò non esito a mettermi le dita in bocca ed assaporare il suo dolce nettare.
Avrei voluto che mi avesse sborrato sul cazzo mentre la prendevo e la penetravo fino alle palle, là in piedi.
Sarà per un’altra volta.
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